martedì 30 marzo 2010

ANTONIO PASCALE E IL SUO ULTIMO LIBRO Ospiti d'onore al Premio Falerno Primo Romanzo

GIOVEDì 1 APRILE ORE 21.30
ANTONIO PASCALE E IL SUO ULTIMO LIBRO Ospiti d'onore al Premio Falerno Primo Romanzo

Ospiti d'onore lo scrittore Antonio Pascale e il vino Falerno dell'Azienda Pagano. Nel corso della serata, che vedrà a tavola anche il titolare dell’azienda ospite, lo scrittore Antonio Pascale si racconterà, intervistato dalla giornalista Mariamichela Formisano ci parlerà del suo ultimo libro "Questo è il paese che non amo: trent’anni nell’Italia senza stile" (Minimum Fax) e spiegherà i motivi che l'hanno spinto a candidare al Premio Falerno Primo Romanzo l’esordiente Silvia Avallone autrice di “Acciaio” edito da Rizzoli

menù della serata

Antipasto

Rotolo di frittata all menta con pesto di fave e ricotta
Primo
Sedanini gratinati al forno con pomodorino e basilico
Secondo
Saltinbocca al forno con purè di patate alle noci
Dessert
Torta caprese al Rum

La cena sarà accompagnata dal vino Falerno dell'Azienda Pagano assaggeremo il Falerno Rosso del Massico doc
cena completa € 20
info e prenotazioni 0823622924 - 0823962097



Antonio Pascale, "Questo è il paese che non amo" Minimum Fax
Antonio Pascale, uno dei più amati scrittori italiani, fa i conti una volta per tutti con il nostro paese. E scrive un saggio sull’Italia contemporanea a metà tra l’autobiografia sentimentale e l’inchiesta sul campo.

Perché, si chiede insieme a noi, l’Italia negli ultimi vent’anni è diventata una nazione ammalata di narcisismo di massa, arrogante, invecchiata ma infantile, sempre propensa a sfuggire a ogni forma di responsabilità individuale – un paese bigotto e immorale?

Perché, intorno a noi, senza che ce ne accorgessimo veramente, è avvenuta questa trasformazione forse irreversibile?

E noi, quanto siamo complici di questo guasto? E come possiamo ripararvi? Questo è il paese che non amo è un coinvolgente, implacabile, dialogo con un lettore che vuole essere chiamato alla sua di responsabilità: ritagliarsi uno spazio nel mondo dove esercitare il proprio compito più difficile: conoscere i propri limiti, crescere, immaginare un’altra Italia.

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