...e sempre giovedì 5 marzo alle 21.30
La cena per farli conoscere
Continuano con successo gli appuntamenti del giovedì all’Ex Libris, dove con spirito conviviale conosciamo prodotti gastronomici della nostra terra e…..nuove persone!! Ogni serata un ospite diverso: un formaggio, un vino o un qualsiasi altro prodotto della nostra terra, sarà il motivo, l’interesse, forse l’argomento di discussione della…..cena per farli conoscere. Ci si affida completamente al menù della chef Maria Mone.
Tutti possono partecipare, ma i single hanno un vantaggio sedendo tutti allo stesso tavolo grazie alla calda atmosfera dell'accogliente sala del Lavatoio dell’Ex Libris, possono vivere una serata che ha davvero il gusto di una cena tra amici.
Maria cucina, porta in tavola e presenta i suoi piatti, intanto a tavola si parla, si ride, forse si discute, si conoscono le persone nella loro essenza e, perché no, ci si può anche innamorare, chi sa magari…. proprio della chef!
Cena Completa € 20
Info e prenotazioni 0823622924 – 3389993220
Venerdì 6 marzo ore 22.00
la musica dal vivo...
Sabato 7 marzo ore 19.00
Il sabato sera...
la domenica 8 marzo Giornata della donna
e la sera alle 21.30 per festeggiare la Giornata della Donna
cinearchitempodoc presenta
Vogliamo anche le rose un film di Alina Marazzi
Ingresso gratuito
Un documentario che racconta il profondo cambiamento avvenuto nel costume in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta grazie alla liberazione sessuale e al movimento femminista. Vengono riproposte le più importanti tappe di questo percorso filtrandole attraverso lo sguardo femminile di una regista poco più che quarantenne.
Dichiara la regista: "Ho voluto ripercorrere la storia delle donne tra la metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta per metterla in relazione, a partire dal 'caso italiano', con il nostro presente globale, conflittuale e contraddittorio. Con l'intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o oppure addirittura platealmente rimessi in discussione". Ne è uscito un documentario che ha una sorta di doppia valenza: quella negativa è legata alle generazioni di chi quelle vicende le ha vissute e che si trova di fronte a un 'ripasso' ben realizzato ma poco coinvolgente anche sul piano della memoria.
Per chi invece è nata dopo e dà per scontate numerose acquisizioni che scontate non lo sono per nulla, il discorso è diverso. Vogliamo anche le rose in quest'ottica diviene un prezioso strumento per mostrare un'Italia che sembra perduta nel tempo e a tratti irreale come una fiaba grottesca ma che è stata drammaticamente reale. Dato atto di ciò va detto che la Marazzi che si muove su un piano di narrazione più intimo e diretto come nelle opere che le hanno dato notorietà (a partire da Un'ora sola ti vorrei). Nel momento in cui l'accento si pone maggiormente sulla dimensione storico-politico-sociologica è come se intervenisse una rigidità che ne limita le doti di acuta osservatrice dell'animo umano.
Dichiara la regista: "Ho voluto ripercorrere la storia delle donne tra la metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta per metterla in relazione, a partire dal 'caso italiano', con il nostro presente globale, conflittuale e contraddittorio. Con l'intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o oppure addirittura platealmente rimessi in discussione". Ne è uscito un documentario che ha una sorta di doppia valenza: quella negativa è legata alle generazioni di chi quelle vicende le ha vissute e che si trova di fronte a un 'ripasso' ben realizzato ma poco coinvolgente anche sul piano della memoria.
Per chi invece è nata dopo e dà per scontate numerose acquisizioni che scontate non lo sono per nulla, il discorso è diverso. Vogliamo anche le rose in quest'ottica diviene un prezioso strumento per mostrare un'Italia che sembra perduta nel tempo e a tratti irreale come una fiaba grottesca ma che è stata drammaticamente reale. Dato atto di ciò va detto che la Marazzi che si muove su un piano di narrazione più intimo e diretto come nelle opere che le hanno dato notorietà (a partire da Un'ora sola ti vorrei). Nel momento in cui l'accento si pone maggiormente sulla dimensione storico-politico-sociologica è come se intervenisse una rigidità che ne limita le doti di acuta osservatrice dell'animo umano.
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