martedì 6 gennaio 2009

Sabato 10 gennaio la giornalista Capacchione alla Libreria Guida Capua



Non più e non solo vendette efferate, morti ammazzati per strada, faide di paese: il nuovo volto della criminalità organizzata campana, la nuova forma del potere mafioso, ha il colore dei soldi, si radica nei corridoi di palazzo, si nasconde e prolifera dietro cifre a molti zeri e l’anonimato delle operazioni finanziarie.
I boss – Michele Zagaria, Francesco Bidognetti, Antonio Iovine, FrancescoSchiavone – sono diventati manager. Da Casal di Principe hanno risalito lo stivale, attraversando l’Umbria delle aziende agricole, la Toscana degli alberghi, l’Emilia Romagna dei locali notturni, fino alla Milano di Piazza Affari. Un impero – quello dei Casalesi – che ha esteso le sue attività al settore degli immobili, dei supermercati, dell’Alta Velocità, intrecciando sempre più i propri affari con la vita della società civile e con le grandi opere del nostro Paese.
Nella ricostruzione di una giornalista che è cresciuta a fianco della camorra e che dal 13 marzo 2008 vive sotto scorta, la scalata di una potenza sotterranea capace di muovere centinaia di migliaia di euro in contanti e tirare i fili di settori chiave dell’economia italiana.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho preso parte all'affollato incontro a mio modesto parere interessantissimo e con numerosi interventi, ma mi sarei aspettato dall'autrice e ancorpiù dai magistrati presenti qualche parola su come sia stato possibile che la camorra abbia potuto raggiungere tale potere economico e quindi accumulare ricchezze negli anni. Come hanno fatto i vari Zagaria, Schiavone, Bardellino..ad accumulare ricchezze tali e a far circolare e riciclare tanto denaro se non con l'appoggio delle banche, che in questa terra depressa spuntano a migliaia come funghi, se non con la connivenza di parte delle forze dell'ordine che dovrebbero controllare le migliaia di T.I.R. in transito e con cui sono stati trasportati i rifiuti tossici, se non con l'appoggio delle amministrazioni locali deviate, che hanno permesso lo sversamento di tali rifiuti rinunciando di fatto al controllo del territorio, se non con la connivenza di parte della Chiesa che quando si tratta di raccogliere fondi non batte mai ciglio e non si domanda mai la provenienza, se non con l'appoggio diretto o indiretto dei partiti politici con le loro sezioni locali e nazionali, lautamente foraggiati da taluni soggetti. E' vero che noi "cittadini" dobbiamo riacquistare il diritto alla cittadinanza e fare anche la nostra parte, pretendendo il rispetto dei nostri diritti inviolabili non solo quando siamo toccati in prima persona dalla camorra e non chiedere mai per favore quello che ci spetta di diritto, ma non è tutto qui! Bisogna dire che la camorra prospera non solo per colpa dei cittadini che non si comportano come tali, ma perchè è parte di un sistema di relazioni occulte più ampio di cui bisogna assolutamente parlare per dare un quadro completo al lettore.
Saluti

Luca

Nicola Scalera ha detto...

Complimenti per la serata di ieri ... per commenti: http://capuanite.blogspot.com/2009/01/alla-fine-non-la-vedremo-pi.html